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Piccola realtà nel cuore delle Marche a Castelplanio.

Un Vitigno: il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Un Vigneto di quarant'anni adagiato sulla collina di Monte Deserto, a 350 metri sul livello del mare.

La volontà di una famiglia di portare avanti la tradizione che si lega inevitabilmente all'innovazione il tutto guidato dalla passione per il mondo del vino e ciò che lo circonda.

IL VERDICCHIO

verdicchio grappolo

Nel cuore della regione Marche, in un fazzoletto di terra, tra colline e piccoli borghi disposti a ferro di cavallo troviamo un territorio tappezzato di Vigneti; il vitigno allevato è il VERDICCHIO.
Da secoli si coltivano queste uve; numerose fonti concordano nell’affermare che i vini ottenuti da uve Verdicchio abbiano origini antichissime.
Quelli prodotti nella zona di Jesi pare risalgano all’VIII sec. a. C. e che fossero già noti agli antichi romani. La prima testimonianza scritta di un vino ricavato da queste uve risale al 410 d. C.
Il Verdicchio è sempre stato considerato un vitigno autoctono, le principali zone di coltivazione sono quella dei Castelli di Jesi (AN) e un’area più ristretta nel comune di Matelica (MC), entrambe contrassegnate dalla D.O.C ,dove si producono gli omonimi vini che si differenziano per il maggior corpo che esibisce quello dei castelli di Jesi e per il ricco olfatto di cui è dotato quello di Matelica.
Con il termine “Classico” si designa un vino prodotto all’interno della più antica area
di produzione; i comuni che ne fanno parte e che quindi possono vantare questa menzione sono quelli posti sulle vallate a ridosso del fiume Esino delimitate dalla linea che da Ostra- Arcevia scende a sud fino a Cupramontana- Apiro.

Le particolari condizioni di queste aree vinicole sono irriproducibili altrove:
i terreni sono generalmente limoso-argillosi e calcarei, poveri di sostanza organica ma
sufficientemente provvisti di potassio, l'ideale per consentire all’uva di
sviluppare aromi di particolare finezza; la buona esposizione e le fresche
brezze marine, che garantiscono forti escursioni termiche tra la notte e il dì, consentono agli acini di sviluppare la giusta acidità.
Le caratteristiche organolettiche di questo antico vino sono fortemente legate al territorio; nella zona considerata classica del Verdicchio, milioni di anni fa era presente un lago salato con fondale sabbioso, argilloso-calcaree, ricco di ferro e magnesio; nutrimento ancora oggi per i vigneti che lo “popolano”.
Le uve Verdicchio sono sempre caratterizzate da una sfumatura verdolina, anche a piena maturazione, alla quale si deve il nome del vitigno.

All’esame visivo, spesso il vino presenta lo stesso particolare cromatismo. Si ottengono da queste uve vini freschissimi, dal profilo aromatico estremamente complesso, e caratterizzati da un inconfondibile finale ammandorlato e sapido.

È un vino capace di invecchiare con grande eleganza come pochi altri bianchi in Italia, merito anche della grande struttura, acidità e dell' elevato tenore alcolico.

Il Verdicchio viene definito da molti come un vitigno piuttosto eclettico; solitamente è vinificato in purezza e può essere apprezzato, senza perdere le sue principali caratteristiche, anche nella versione spumante, metodo classico o charmat; passita o vendemmie tardive..

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